fbpx

La seconda ondata

Fotografia / 4 Ottobre 2020
La seconda ondata
Seconda ondata
L’estate è finita ma forse qualche ondata la prenderemo ancora.
I bambini sono rientrati all’asilo e noi abbiamo ripreso i nostri spazi ma non la totale libertà.
Le mascherine sono ancora oggi parte dell’outfit di ognuno di noi.
Non puoi spostarti senza, e se sei non curante e distratto come me, ogni due per tre devi ripercorrere la strada al contrario per andare a recuperare la mascherina dimenticata.
Ancora non ho l’abitudine di indossarla al gomito come un comune accessorio.
Spesso succede di trovarmi senza e doverne chiederne una in prestito o comprarla in qualche farmacia di passaggio.
Ma queste sono solo alcune delle problematiche di quest’anno.

Ormai le scuole hanno riaperto quasi tutte a tempo pieno. All’ingresso però, una piccola novità; come nelle scuole americane dove si é costretti a passare sotto un metal detector, bisogna superare il termoscanner che rileva la nostra temperatura.
I bambini vengono “sparati” come i prodotti di un supermercato prima di essere venduti.
Alcuni trasportano i bambini a scuola all’interno di scatole termiche a zero gradi cosi da abbassarne la temperatura corporea. Scendono dalle auto, come un eschimese esce da un igloo con il moccio al naso ghiacciato, altro sintomo rischioso, che si può scrostare dal viso dei bambini con un picchetto rompighiaccio.
Anche le nostre teorie su onestà e verità stanno crollando.

Ora un bambino che va a scuola viene istruito dai familiari a mentire sulle proprie esigenze intestinali. Un attacco di diarrea deve rimanere segreta, se ad un bambino scappa la cacca la deve trattenere o possibilmente nasconderla come fanno i gatti. Se riportano la cacca a casa al rientro dalla scuola vengono premiati e ci si congratula come per aver ricevuto un bel voto.

I bambini più grandi indossano pantaloni a tenuta stagna, come mute da sommozzatori potendo cosi espletare ogni bisogno fisiologico al loro interno.
All’uscita i bambini hanno tutti gambe grosse come il pupazzo simbolo della Michelin.
La notte, prima di andare a dormire, un bel piatto di riso, condito con limone, carote, patate essiccate e una spolverata di cemento a presa rapida.
La mattina a colazione, fichi d’india e melagrane rigorosamente con semi, banane acerbe e poi via belli costipati verso scuola.

Intanto, seduti sulla nostra sedia con la mascherina indosso, speriamo che questa ondata alla fine non arrivi, e che pian piano si vada verso una più totale libertà…anche perché babbo natale con la mascherina è difficile da immaginare.

Leave a reply